Speaker
Description
Guardando opere d’arte gli studiosi di psicologia di scuole e formazione varia spesso colgono aspetti che sembrano spiegare la natura di certe scelte formali e/o contenutistiche operate dagli artisti. Sulla scorta di tali aspetti, che il più delle volte hanno valore indiziario, procedono quindi ad analizzare le opere e a spiegare i motivi dietro quelle scelte, profondamenti convinti delle proprie ipotesi e analisi. Queste spiegazioni, però, se non sono supportate da una corretta indagine storica e/o da dati ricavati attraverso esperimenti miranti a controllare le ipotesi, si rivelano giochi futili e potenzialmente dannosi a una corretta psicologia dell’arte, specie al giorno d’oggi in cui diventa sempre più difficile distinguere tra fatti e finzioni, in quanto si spacciano per fatti mere congetture. Illustrerò alcuni casi classici e altri più recenti e mostrerò contestualmente come sia la ricerca storica che quella empirica possono smontare alcune congetture ed essere di supporto a ipotesi alternative. Resta comunque il fatto che tutte le spiegazioni circa i motivi sottostanti le scelte degli artisti si situano sempre nell’ambito delle ipotesi, per quanto solide queste possano apparire, a meno che non siano gli artisti stessi a rivelarci il perché di determinate scelte. Ma in fondo è questo uno degli aspetti più intriganti dell’arte: ogn’uno è libero di interpretare l’opera per sé stesso e a ritrovarvi i propri ‘motivi’ nel fare ciò.
| If you're submitting a symposium talk, what's the symposium title? | Psicologia dell'Arte e Neuroestetica |
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| If you're submitting a symposium, or a talk that is part of a symposium, is this a junior symposium? | No |