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Il presente lavoro indaga come le funzioni esecutive (FE) concorrano all’elaborazione di un’esperienza emotiva in competizione con compiti concorrenti, con conseguenze sia a breve termine (difficoltà nell'esecuzione del compito) che a lungo termine (prolungamento dell’elaborazione emotiva in termini di ruminazione). Si ipotizza che tali conseguenze siano influenzate dalla componente esecutiva coinvolta (shifting - Studio 1; updating - Studio 2).
I partecipanti (N Studio 1 = 48; N Studio 2 = 42) sono stati esposti a stimoli emotivamente negativi vs. neutri prima e dopo l’esecuzione di compiti visuo-spaziali che richiedevano il coinvolgimento di specifiche componenti esecutive. La ruminazione è stata misurata sia immediatamente dopo i compiti, sia a distanza di 24 ore.
I risultati dello Studio 1 indicano che l’esposizione a contenuti negativi incide sulla performance nei compiti di shifting, rispetto a contenuti neutri; nello Studio 2 (updating), invece, non sono emerse differenze significative tra condizioni. Inoltre, la ruminazione è risultata più intensa e duratura nei partecipanti coinvolti nel compito di shifting, ma non in quelli impegnati nel compito di updating.
Questi risultati suggeriscono che, quando l’elaborazione emotiva di esperienze negative e le richieste cognitive competono per le stesse risorse esecutive, la difficoltà nello spostamento flessibile dell’attenzione può favorire la persistenza di modalità di pensiero rigide e disfunzionali (ruminazione). Ciò è particolarmente rilevante per comprendere difficoltà e bias attentivi osservati nei disturbi affettivi, come ansia e depressione.
| If you're submitting a symposium talk, what's the symposium title? | Attenzione ed emozioni: bias cognitivi e implicazioni per la riabilitazione |
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