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L’invecchiamento comporta il fisiologico declino di alcune abilità cognitive legate alla guida. Per questo motivo molti Paesi tra i quali l’Italia hanno adottato politiche di screening per valutare l’idoneità alla guida negli automobilisti più anziani. Il presente studio esamina se le abilità cognitive legate alla guida cambino nel tempo, confrontando conducenti anziani soggetti a restrizioni da parte delle autorità di rilascio della patente con quelli che, dopo una prima valutazione, non sono soggetti a restrizioni.
Il campione include 58 conducenti anziani cognitivamente sani (età media = 82,79 anni, DS = 6,13; 97% uomini), sottoposti a una seconda valutazione (T2) dopo un periodo da uno a quattro anni dalla prima valutazione. Le valutazioni sono state condotte utilizzando la batteria DRIVESTA del Vienna Test System.
I tempi di reazione, il tempo di reazione sotto stress e la capacità di ottenere una visione d’insieme non hanno mostrato cambiamenti significativi tra T1 e T2. Al contrario, si evidenzia un calo significativo della performance alle prove che misurano l’attenzione selettiva e il ragionamento logico-deduttivo in entrambi i gruppi. A T2 i conducenti soggetti a restrizioni (n = 41) hanno registrato prestazioni significativamente peggiori rispetto ai conducenti non soggetti a restrizioni (n = 17). Nel complesso, i risultati mostrano che, sebbene le abilità cognitive legate alla guida rimangano relativamente stabili nel breve termine, il declino di alcune funzioni cognitive merita attenzione e suggerisce la necessità di un monitoraggio costante.
| If you're submitting a symposium talk, what's the symposium title? | Psicologia del comportamento di guida: traiettorie cognitive, morali e comportamentali |
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