Speaker
Description
Pazienti con disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) possono mostrare deficit nel controllo inibitorio rispetto ad individui traumatizzati che non sviluppano il disturbo; tuttavia, i meccanismi neurocognitivi in risposta al trauma che permettono di distinguere tra resilienza e PTSD risultano poco esplorati.
Mediante l’uso del Flanker task a disegno fattoriale durante registrazione magnetoencefalografica (MEG) indaghiamo le dinamiche neurali e comportamentali di tre forme ortogonali di conflitto cognitivo: conflitto rilevante Stimolo–Risposta a breve termine (rS–R), conflitto automatico Stimolo–Stimolo (AS–S) e conflitto irrilevante automatico Stimolo–Risposta (iAS–R). Lo studio includeva 40 individui esposti a trauma (20 con PTSD, 20 resilienti).
A livello comportamentale, il gruppo PTSD rispondeva più rapidamente ma meno accuratamente nei trial incongruenti per il conflitto iAS–R. Tale facilitazione rifletterebbe un’elaborazione atipica del conflitto automatico e irrilevante dovuta ad una soppressione dei distrattori. L’accuratezza risultava selettivamente compromessa nei trial con una sola fonte di conflitto, evidenziando difficoltà nell’ingaggio di meccanismi di controllo in presenza di interferenze parziali coerentemente con modelli di elaborazione cognitiva rigida e ipercontrollata nel PTSD. Al contrario, i controlli resilienti mantenevano performance stabili e accurate in tutte le condizioni, indicando un coinvolgimento più efficiente dei meccanismi di controllo cognitivo.
I dati MEG preliminari indicano alterazioni nell’attività in banda alpha e gamma prefrontale mediale e nelle risposte evocate associate al monitoraggio e alla risoluzione del conflitto nel PTSD, specialmente in trial ad alto conflitto. I risultati definitivi chiariranno ulteriormente l’architettura funzionale del controllo inibitorio nel PTSD e nella resilienza al trauma.
| If you're submitting a symposium, or a talk that is part of a symposium, is this a junior symposium? | No |
|---|