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Il decision making morale è frequentemente associato all’empatia, ma il ruolo specifico dell’empatia affettiva di tratto rimane poco esplorato. Il presente studio ha indagato l’influenza di elevati livelli di empatia affettiva sulle scelte morali, considerando i tratti borderline di personalità (BP), noti per la loro accentuata sensibilità emotiva. Un campione di 78 partecipanti non clinici è stato valutato rispetto ai tratti BP e coinvolto nella risoluzione di dilemmi morali, che richiedevano decisioni con esiti deontologici (lasciare morire cinque persone) o utilitaristici (sacrificare una persona). Sono stati misurati l’empatia disposizionale, le scelte morali, le reazioni emotive e i tempi di risposta. I risultati mostrano che livelli più elevati di tratti BP sono associati a una maggiore empatia affettiva, in particolare al disagio personale, e a emozioni negative più intense a seguito delle decisioni morali. In generale, però, né i tratti BP né l’empatia disposizionale hanno predetto in modo significativo la frequenza delle scelte deontologiche né i tempi di risposta. Un’eccezione rilevante è rappresentata dalla labilità emotiva, una sottodimensione dei tratti BP, che è risultata associata a una minore incidenza di scelte deontologiche, suggerendo una propensione verso decisioni di tipo utilitaristico. Questi risultati mettono in luce la complessità del ruolo della sensibilità emotiva nel giudizio morale e offrono indicazioni importanti su come specifici tratti di personalità possano influenzare il processo decisionale morale, anche in popolazioni non cliniche.