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Alcuni studi sull’illusione di causalità – un bias cognitivo che porta le persone a inferire erroneamente una relazione causale tra eventi non correlati – hanno suggerito che specifiche manipolazioni indirette degli stimoli possano ridurre l’entità con la quale tale bias si manifesta. Tali manipolazioni includono, ad esempio, la disfluenza percettiva (Díaz-Lago & Matute, 2019a) e l’impiego di una lingua straniera durante la presentazione del compito utilizzato per elicitare l’illusione (effetto di lingua straniera; Díaz-Lago & Matute, 2019b).
Alla luce dell’impossibilità di replicare i risultati originali circa l'effetto mitigatore della disfluenza percettiva sull’illusione di causalità (Dalla Bona & Vicovaro, 2024), il presente studio si è concentrato sull’effetto della lingua straniera. In particolare, abbiamo indagato non solo l’efficacia di tale manipolazione, ma anche le possibili ragioni del potenziale effetto, come la riduzione del coinvolgimento emotivo nel compito dovuta all’utilizzo della lingua straniera. Lo studio ha coinvolto un totale di 220 partecipanti italiani, suddivisi in due gruppi: uno ha completato il compito di elicitazione dell’illusione in lingua inglese (n = 110), l’altro in italiano (n = 110). La numerosità campionaria è stata determinata a priori utilizzando una Bayes Factor Design Analysis. Lo studio è stato preregistrato (https://osf.io/hvgkx/?view_only=7098178875224cf3b0b6890b209432ea).
I risultati non hanno evidenziato alcuna riduzione significativa dell’illusione di causalità nel gruppo che ha svolto il compito in lingua straniera rispetto a quello in lingua nativa, confermando che gli effetti indiretti mirati alla riduzione dell’illusione di causalità non risultano replicabili in modo affidabile. Tali effetti dovrebbero essere considerati nulli, o quantomeno estremamente deboli e inconsistenti.