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L’autoinganno (self-deception) è un atto di natura psicologica che può portare le persone a convincersi di falsità circa sé stessi. Le ragioni per cui le persone ricorrono all’autoinganno possono essere molteplici, ad esempio per mantenere una immagine positiva di sé o per rendere più facile ingannare gli altri. Mentire a sé stessi può alterare i ricordi autobiografici, promuovendo il recupero e il mantenimento di dettagli positivi, a discapito di quelli giudicati negativi per il proprio senso di identità. Il presente studio intende indagare il ruolo della self-deception nel ricordo di eventi significativi per la propria identità (self-defining memories). A 128 partecipanti è stato chiesto di ricordare due eventi autobiografici significativi, uno con valenza positiva e l’altro negativa. Successivamente è stato chiesto di valutare quanto credevano che l’evento fosse realmente accaduto e quanto accurato ne è il ricordo. I partecipanti hanno, inoltre, fornito una valutazione di alcune caratteristiche degli eventi riportati (sensazione di rivivere l’evento, valenza ed intensità emotiva). Infine, hanno compilato il Self-Deception Questionnaire per avere una misura della disposizione individuale alla self-deception. I risultati preliminari indicano che all’aumentare della disposizione alla self-deception diminuisce significativamente l’accuratezza percepita dei ricordi con valenza negativa. I risultati hanno implicazioni cliniche e forensi. In particolare, per l’ambito forense, i risultati apportano informazioni utili ai professionisti psicologi che sono chiamati a supportare il giudice nella valutazione della credibilità di un testimone o dell’accuratezza di una testimonianza.
| If you're submitting a symposium talk, what's the symposium title? | Differenze Individuali e Memoria Episodica ed Autobiografica: Nuove Prospettive Empiriche e Teoriche |
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