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Lo screening neurocognitivo nei disturbi da uso di sostanze (DUS) e nel disturbo da gioco d’azzardo patologico (GAP) è cruciale, alla luce della significativa sovrapposizione tra questi disturbi e deficit in ambiti cognitivi chiave come il controllo degli impulsi e la flessibilità cognitiva. Studi recenti evidenziano come individui con DUS presentino compromissioni neurocognitive che incidono sull’aderenza e sull’esito dei trattamenti. Analogamente, il GAP condivide molte vulnerabilità esecutive, richiedendo anch’esso una valutazione cognitiva strutturata. In questo contributo, si presentano i risultati di un’analisi comparativa condotta su una coorte di 525 soggetti (372 pazienti con DUS, 85 pazienti con GAP, 68 adulti sani), sottoposti a una batteria digitalizzata di screening neurocognitivo (Batteria per le Funzioni Esecutive nell’Addiction, BFE-A) composta da test neuropsicologici e compiti computerizzati focalizzati su memoria, apprendimento, attenzione, e flessibilità cognitiva. Le analisi, controllando per età e genere, mostrano performance inferiori per DUS e GAP rispetto al gruppo di controllo in compiti di attenzione focalizzata, memoria verbale e fluenza non verbale, suggerendo un pattern comune di disfunzione esecutiva. Inoltre, il punteggio relativo alla componente strategica del subtest di fluenza non-verbale, insieme alla tipologia di dipendenza (GAP vs. DUS), è risultato un predittore significativo rispetto ai dati di astinenza a tre mesi. Questa evidenza sottolinea la potenziale utilità prognostica di specifici indici cognitivi, da integrare nella pianificazione terapeutica. I risultati suggeriscono l’importanza di adottare protocolli di screening neurocognitivo mirati e transdiagnostici nei servizi per le dipendenze, a integrazione di un percorso di assessment basato primariamente su strumenti clinici e psicometrici.