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Il malingering si riferisce alla simulazione o esagerazione intenzionale della sintomatologia clinica per ottenere un vantaggio secondario. La sua valutazione è cruciale in ambito forense e clinico.
La letteratura sottolinea l’importanza di strumenti psicometrici standardizzati, tra cui misure autoriferite di sintomi potenzialmente inverosimili (assurdi o fittizi) e test volti a rilevare sottoperformance intenzionale (Performance e Symptom Validity Tests, PVT e SVT).
Sebbene le principali organizzazioni professionali ne raccomandino l’uso sistematico, manca, ad oggi, un protocollo unificato. In Italia, tali strumenti sono ancora poco utilizzati, anche a causa della scarsa disponibilità di versioni validate in lingua italiana, favorendo approcci meno rigorosi.
In questo contesto, il presente studio introduce la validazione italiana del Groningen Effort Test (GET-It), un nuovo PVT che si propone di misurare le capacità di concentrazione e attenzione dell’individuo. Il GET-It è attualmente in fase di validazione su un campione clinico e tre gruppi di confronto, inclusi simulatori istruiti. È stato confrontato con lo standard costituito da un PVT e un SVT: il Test of Memory Malingering e la Self-Report Symptom Inventory.
I dati preliminari supportano la validità del GET-It come strumento complementare ai PVT mnemonici, con indici di specificità e sensibilità soddisfacenti.
Il GET-It rappresenta quindi, un contributo promettente nella rilevazione delle sottoperformance intenzionali relative ai processi attentivi e di concentrazione, promuovendo l’adozione di strumenti più rigorosi e culturalmente adattati nella pratica clinica e forense per l'individuazione del malingering.