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Nell’uomo è stata postulata l’esistenza di un fattore generale di intelligenza, il g-factor, in grado di spiegare perché i punteggi ai test cognitivi siano correlati tra di loro (positive manifold). La positive manifold è stata individuata anche in bambini di sei anni, ma, data l’impossibilità di testare neonati o individui senza alcuna esperienza non è possibile trarre conclusioni sull’origine di questo fattore nella nostra specie, ovvero se sia predisposto alla nascita o appreso tramite l’esperienza. Si possono però studiare neonati di altre specie, difatti la positive manifold è stata individuata in esemplari adulti di alcuni animali non-umani, come scimmie e cani. Questo studio indaga la presenza della positive manifold in pulcini di pollo domestico (N=126) tra i 2 e i 5 giorni di vita tramite cinque test di diverse abilità (numeriche, visuo-spaziali, ricerca visiva, generalizzazione della regola, memoria) e un test di neofobia. Il pollo domestico, essendo specie precoce, è in grado di risolvere fin dalla nascita compiti che richiedono abilità cognitive. Contrariamente alla nostra ipotesi che, se vi fosse un g-factor innato, avremmo osservato una correlazione positiva tra le prestazioni ai diversi test, le prestazioni dei pulcini ai compiti risultano, tranne una coppia, ortogonali tra di loro e con il test di neofobia (.01 < |r| < .25). Sebbene tali risultati non sembrano supportare l’ipotesi innatista del g-factor, verranno discusse anche spiegazioni alternative, come ad esempio il ruolo delle metodologie utilizzate, la possibilità che questo emerga più tardi nello sviluppo, o che addirittura non sia presente nella specie testata.