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Comprendere quali fattori possano essere predittori di drop-out è un tema sul quale la letteratura si interroga da decenni. Agire preventivamente sui fattori di successo o di insuccesso accademico porta con sé la possibilità di poter attuare interventi efficaci a supporto dello studente.
Negli ultimi anni, un fattore che è subentrato nelle vite di tutti è l’utilizzo massivo dello smartphone. Partendo da questa evidenza ci si chiede dunque quanto anche l’overuse da smartphone e la distrazione da smartphone possano rappresentare predittori del rallentamento degli studi o addirittura di intenzione di drop-out. La letteratura sottolinea correlazioni positive tra smartphone overuse, distrazione, procrastinazione e intenzione di drop-out. I dati risultanti dalla nostra ricerca, effettuata su un campione di 360 studenti e studentesse universitari confermano quanto messo in evidenza dalla letteratura. Il campione di universitari ha compilato un questionario online composto dalla scala della smartphone overuse, distrazione da smartphone, procrastinazione, motivazione, autoregolazione nell’apprendimento e intenzione di drop-out. I risultati confermano che la procrastinazione correla positivamente con la smartphone overuse, con la distrazione da smartphone e con la volontà di abbandonare l’università. La motivazione intrinseca e l’autoregolazione correlano negativamente con la procrastinazione. Allo stesso modo, la distrazione e l’uso eccessivo dello smartphone correlano negativamente con l’autoregolazione. Le analisi effettuate confermano la mediazione dell’overuse da smartphone e della distrazione da smartphone nella relazione tra procrastinazione, motivazione, autoregolazione e intenzione di drop-out.
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