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Description
Un noto studio di Ward e colleghi (2017) ha messo in evidenza che la mera presenza dello smartphone (posizionato sul tavolo vs. in un’altra stanza) sembrerebbe interferire con le prestazioni cognitive (Ward et al., 2017). Tale effetto, definito “brain drain” da Ward e colleghi, è stato oggetto di alcuni tentativi di replica, con risultati nulli nella maggior parte dei casi. Il presente studio intende replicare concettualmente l’esperimento di Ward e colleghi (2017), utilizzando il paradigma dell’astinenza da smartphone per aumentarne la salienza ed enfatizzare conseguentemente questo effetto. L’esperimento prevedeva che tutti i partecipanti consegnassero il proprio smartphone agli sperimentatori e rimanessero in astinenza per circa 5 ore, durante le quali potevano studiare o leggere. Al termine del periodo di astinenza i partecipanti svolgevano dei task cognitivi dopo essere stati assegnati casualmente ad una delle due condizioni (le stesse di Ward et al. 2017): un gruppo svolgeva i task avendo il proprio smartphone spento accanto a sé; il secondo gruppo svolgeva i task avendo il proprio smartphone in un’altra stanza. Nonostante sia stato riscontrato un aumento dell’astinenza nel tempo [F(2, 186) = 13.3, p < 0.001; eta2p = 0.125], dai risultati non è emerso alcun effetto brain drain. Dunque, il discusso effetto brain drain non sembra emergere nemmeno quando la salienza del dispositivo viene enfatizzata tramite l’astinenza. I risultati sono in linea con gli studi che mettono in dubbio l’esistenza stessa di questo effetto (Hartmann et al., 2020; Pardo et al. 2022).
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