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Description
Quando mangiamo, ci rappresentiamo la posizione delle posate rispetto a noi (soggetto-oggetto) o rispetto al piatto (oggetto-oggetto). In generale, codifichiamo le posizioni degli oggetti utilizzando un sistema di riferimento egocentrico o allocentrico. Frequentemente però, per raggiungere uno scopo, dobbiamo utilizzare entrambe le rappresentazioni: passiamo quindi da una rappresentazione spaziale egocentrica (forchetta-mano) ad una allocentrica (forchetta-piatto) e viceversa. Nonostante alcuni studi abbiano iniziato ad indagare la natura di questi processi di traslazione visuo-spaziale, aspetti come l’effetto delle caratteristiche ambientali, dell’età, il relativo carico cognitivo, ovvero le aree cerebrali che sottenderebbero questi processi, sono ancora inesplorati. Nel presente progetto i processi di traslazione visuo-spaziale sono stati indagati attraverso un compito appositamente progettato (Ego- Allo Switching Task). I partecipanti hanno memorizzato triadi di oggetti rispetto a cui sono stati poi richiesti giudizi di distanza relativa sia in condizione di traslazione (da-egocentrico-ad-allocentrico, da-allocentrico-ad-egocentrico) che di non-traslazione (solo-egocentrico, solo-allocentrico). Gli studi 1-2 hanno mostrato che ambienti virtuali ''disallineati'' o ''non-ortogonali'' influenzano negativamente i processi di traslazione visuo-spaziale, soprattutto quando si parte da un sistema di riferimento allocentrico (da-allocentrico-ad-egocentrico). Analogamente, gli studi 3-4 hanno mostrato che l’invecchiamento tipico compromette maggiormente i processi di traslazione visuo-spaziale che
partono da una rappresentazione spaziale allocentrica di tipo metrico. Attraverso l’utilizzo della pupillometria, lo studio 5 ha quindi dimostrato che questi processi di traslazione visuo-spaziale da- allocentrico-ad-egocentrico elicitano un maggiore carico cognitivo rispetto a quelli da-egocentrico- ad-allocentrico. Infine, lo studio 6 ha indagato, tramite la fNIRS, i correlati corticali sottostanti i processi di traslazione visuo-spaziale, mostrando il coinvolgimento di regioni fronto-parieto- temporali, e soprattutto della giunzione temporo-parietale, durante la traslazione tra sistemi di riferimento. Complessivamente, il lavoro offre nuovi contributi circa fattori endogeni ed esogeni che influenzano i processi di traslazione visuo-spaziale tra sistemi di riferimento, con potenziali applicazioni sia in ambito di ricerca che di user-centered design, specialmente a favore della popolazione anziana.