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All’Università di Bologna, agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso, la ricerca psicologica era di impostazione gestaltista e si occupava soprattutto di fenomeni (prevalentemente di percezione, quasi esclusivamente visiva) e trascurava i processi che quei fenomeni producevano. Lo studio dei processi era lasciato alla neurofisiologia. Al termine del decennio la rivoluzione cognitivista aveva raggiunto Bologna e le ricerche psicologiche si occupavano soprattutto di processi. Ciò avveniva con l’impiego di procedure sperimentali molto avanzate (per esempio, la “deprivazione sensoriale”) e con l’impiego di paradigmi di psicologia sperimentale nell’esame di pazienti cerebrolesi. Paolo Bonaiuto ebbe il ruolo principale in questa evoluzione della ricerca psicologica a Bologna. Fu anche un pioniere nell’ottenere finanziamenti per la ricerca da istituzioni nazionali ed internazionali. Va infine sottolineato che l’intensa attività scientifica non gli impedì di proseguire le predilette indagini fenomenologiche, che continuò a svolgere attraverso i contatti con il Gruppo N di Padova.
If you're submitting a symposium talk, what's the symposium title? | Simposio in onore di Paolo Bonaiuto: percezione, arte, espressività |
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