Speaker
Description
L'esposizione a stimoli alimentari induce una complessa reazione psicofisiologica che modella i comportamenti di alimentazione ed è potenzialmente influenzata dalla modalità di rappresentazione del cibo (immagini o parole) e dall'associazione con esperienze autobiografiche.
Il presente studio pilota, con raccolta dati in corso, mira a confrontare l'efficacia di un intervento breve di gestione dell'arousal con una sessione psico-educativa su un campione non clinico. I partecipanti vengono esposti a rappresentazioni modali e amodali di cibi e assegnati casualmente ad una di due condizioni: 1) tecnica di gestione dell’arousal basata su respiro, consapevolezza e metacognizione, 2) tecnica di psicoeducazione sulle reazioni immediate di fronte ai cibi. Inizialmente, i partecipanti compilano un questionario self report sulle proprie abitudini alimentari (Addiction-like Eating Behaviors Scale), valutano su una scala visiva analogica valenza e arousal associati ad ogni stimolo e ne selezionano uno, che sia attivante e collegato a un ricordo autobiografico e che sarà poi il target della tecnica. I partecipanti valutano poi la propria condizione emotiva sulle dimensioni di valenza, arousal e controllo percepito (Self Assessment Manikin) prima e dopo la tecnica. Infine, rispondono a domande aperte sull’esperienza fatta. Durante l’intera sessione vengono inoltre registrati conduttanza cutanea e battito cardiaco. Si ipotizza che la tecnica di gestione dell’arousal riduca l'attivazione fisiologica più efficacemente rispetto alla psico-educazione e che attivazione e valenza attribuite alle immagini rispetto alle parole siano maggiori.
In conclusione, lo studio contribuirà a comprendere meglio i meccanismi di reazione agli stimoli alimentari e a costruire potenziali approcci terapeutici.
If you're submitting a poster, would you be interested in giving a blitz talk? | Yes |
---|