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Si presenta il primo studio che valuta le convinzioni sul funzionamento della memoria umana nella popolazione italiana, utilizzando uno strumento di nuova concezione: l’Italian Memory Belief Questionnaire (IMBQ). La ricerca condotta in altri paesi ha dimostrato che le credenze sulla memoria variano ampiamente tra gruppi professionali e non professionali, suggerendo l'esistenza di limitazioni nella diffusione della conoscenza scientifica. Per accertare le credenze degli italiani sul funzionamento della memoria autobiografica (e.g., testimonianze oculari, rimozione di ricordi traumatici, fattori che influenzano il ricordo), 301 partecipanti nativi italiani hanno completato l'IMBQ. I partecipanti hanno anche completato una domanda di metamemoria per indagare se la consapevolezza di avere ricordi falsi potesse prevedere in modo differenziale credenze di memoria più ampie. Un'analisi fattoriale esplorativa ha identificato tre distinti fattori di credenze presenti nel set di dati: testimonianza oculare e affidabilità della memoria, trauma e ricordo, e elementi che migliorano il ricordo. Inoltre, molti italiani sostengono con forza l’idea che concetti controversi (e.g., la rimozione) siano possibili, indipendentemente dalla consapevolezza di avere ricordi falsi. Al contrario, i partecipanti comprendono le possibili inesattezze della memoria in contesti di testimonianza, in particolare se sono consapevoli dei limiti della propria memoria. I risultati vengono discussi in relazione all’importanza di affrontare la disinformazione sulla memoria, soprattutto in ambito clinico e forense.
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