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Description
La ricerca esamina l'influenza dei metodi di codifica del ricordo (2D vs VR) e della complessità delle azioni sulla creazione di falsi ricordi, basandosi su studi precedenti che dimostrano la capacità degli osservatori di “riempire” con dettagli mancanti i ricordi attraverso simulazioni mentali attivate dall'osservazione delle azioni (Papenmeier et al., 2019; Ianì et al., 2018). I nostri partecipanti hanno guardato porzioni di video (backward+centrale vs centrale+forward) riguardanti 10 azioni complesse utilizzando una modalità di encoding sia in 2D che in 3D. Successivamente hanno eseguito un compito di riconoscimento composto da immagini delle parti di azione (iniziale, centrale e finale). I risultati hanno mostrato che la parte dell'azione vista (backward+centrale vs. centrale+forward) e la complessità dell'azione predicono significativamente l’accuratezza dei riconoscimenti di immagini già viste. Inoltre, l'interazione a tre vie tra modalità di codifica, tipo di stimolo e complessità dell'azione sui tempi di reazione evidenzia come la modalità di codifica e la complessità dell'azione abbiano influenzato i processi di riconoscimento e recupero. Questo studio conferma la creazione di falsi ricordi basati sul processo di event completion e sottolinea il ruolo della complessità dell'azione nella loro formazione, con implicazioni importanti per i procedimenti legali che si basano su testimonianze oculari.
If you're submitting a poster, would you be interested in giving a blitz talk? | Yes |
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If you're submitting a symposium talk, what's the symposium title? | “Memoria autobiografica: i progressi nella ricerca e le implicazioni pratiche” |
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