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Description
Introduzione.
I metodi partecipativi stanno trasformando la ricerca applicata, promuovendo una collaborazione attiva tra ricercatori e stakeholder, in particolare nei contesti di innovazione tecnologica orientata a soluzioni Human-Centered. Tuttavia, la dicotomia tra soggetti “esperti” e “non esperti” rimane ancora irrisolta, limitando il pieno potenziale inclusivo di tali pratiche (Crabu & Magaudda, 2018).
Obiettivi e Metodi.
Questo studio esplora le condizioni epistemologiche e operative delle pratiche partecipative nella ricerca e innovazione, costituendo la fase preliminare di un progetto più ampio che prevede interventi sperimentali futuri. L’analisi si è concentrata su proposte di progetti europei, coordinate tra il 2017 e il 2024 da un centro italiano di ricerca tecnologica, con particolare attenzione agli approcci metodologici adottati, alle strategie di inclusione e ai valori dichiarati. È stata impiegata una metodologia qualitativa, analizzando i documenti d’archivio tramite l’analisi del contenuto.
Risultati.
I risultati evidenziano l’uso diffuso della co-progettazione, spesso riferita allo Human-Centered Design, a riprova della riconosciuta rilevanza del processo partecipativo per l’innovazione.
Tuttavia, la maggior parte delle metodologie risultano technology-driven, e il co-design è frequentemente impiegato più come strumento consultivo che come processo realmente partecipativo. Lo studio ha permesso di osservare come la mancanza di una distribuzione equa del potere e la scarsa attenzione alle dinamiche di coinvolgimento limitano il potenziale trasformativo di queste metodologie.
Conclusioni.
L’analisi di questi aspetti contribuisce a una progettazione tecnologica autenticamente inclusiva e partecipativa. Analogamente, l’ibridazione di metodologie di design nella strutturazione della ricerca sperimentale può dischiudere nuovi scenari di “Giustizia epistemica”, riconoscendo il valore delle conoscenze esperienziali.