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La valutazione neuropsicologica si basa su dati normativi per interpretare i punteggi degli esaminati ai test. Il sistema del Punteggi Equivalenti (PE), ampiamente utilizzato in Italia, è un metodo non parametrico che categorizza la prestazione degli esaminati ai test in cinque livelli ordinali. Il sistema dei PE fornisce una chiara classificazione clinica ma presenta diverse limitazioni, tra cui una bassa sensibilità, una ridotta precisione per i casi borderline e non coglie piccole variazioni di performance. Un approccio alternativo è l'uso dei percentili, che offre diversi vantaggi. I percentili forniscono un'indicazione diretta della prestazione al test comparata con la popolazione di riferimento, sono riconosciuti a livello internazionale e sono più sensibili a sottili cambiamenti nella prestazione degli esaminati. I percentili sono anche ampiamente utilizzati nella neuropsicologia dello sviluppo, nella sanità e nell'istruzione, facilitando la comunicazione tra professionisti. Un esempio di applicazione ha preso in considerazione le norme italiane del MoCA 8.1 illustrando la relazione tra i PE e i ranghi percentili. L'analisi mostra che il cut-off dei PE si allinea con il 2°–4° percentile. Dati i loro vantaggi, si raccomanda di utilizzare i ranghi percentili per valutazioni più precise e trasversali.