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INTRODUZIONE: Diversi studi dimostrano che l’ascolto di musica a bassa intensità riduce la frequenza cardiaca (Halbert et al., 2018). Verranno presentati due studi che indagano la possibilità di modulare la frequenza cardiaca e l’ansia attraverso l’ascolto di un battito cardiaco preregistrato. METODO: Esperimento1: Ventiquattro giovani adulti sani hanno completato lo State-Trait Anxiety Inventory (STAI) e una Griglia Affettiva (prima, durante e dopo il compito). È stata registrata la frequenza cardiaca, mediante elettrocardiogramma a riposo (baseline) e durante il compito. Il battito pre-registrato è stato presentato per otto intervalli della durata di 25s, 35s, 45s, 55s alla stessa frequenza della baseline (HR), frequenza cardiaca aumentata (HR+), frequenza cardiaca diminuita (HR-). I partecipanti riportavano verbalmente il numero di battiti ascoltati alla fine di ogni intervallo. Esperimento2: Diciotto giovani adulti sani hanno completato lo STAI, la Griglia Affettiva e il Multidimensional Assessment of Interoceptive Awareness. Il compito era articolato in un blocco Attivo (comunicare il numero di battiti ascoltati), Passivo (ascoltare i battiti), e Bip (comunicare il numero di suoni ascoltati) con tre condizioni bilanciate (HR, HR+ e HR-); una traccia audio (battito o suono) veniva presentata per quattro intervalli con diversa durata randomizzata. RISULTATI: L’esperimento1 ha evidenziato un aumento della frequenza cardiaca in HR+ e HR- rispetto alla baseline e HR. L’esperimento2 mostra che l’ascolto passivo di un battito cardiaco con frequenza diminuita riduce la frequenza cardiaca (vs baseline). DISCUSSIONE: I risultati potrebbero essere replicati in contesti clinici per indagarne l’effetto su pazienti con disturbi d’ansia (Paulus e Stein, 2010).
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