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L’OMS identifica la scarsa aderenza alla terapia come una delle principali cause di aumento delle ospedalizzazioni e della mortalità nei pazienti cronici, inclusi coloro che soffrono di ipertensione arteriosa. Dal 43% al 65.5% dei pazienti che non aderiscono alle terapie prescritte sono ipertesi. Per queste ragioni l'obiettivo dello studio è di identificare le possibili barriere all’aderenza percepite da pazienti ipertesi e da medici che si occupano di ipertensione.
Due psicologhe hanno condotto 3 focus groups, di cui uno formato da 6 medici e 2 di pazienti, provenienti da contesti socioculturali differenti, formati entrambi da 10 persone, in cui sono state indagate le barriere all’aderenza agli antipertensivi. Il tema “aderenza” è stato suddiviso in tre macrocategorie: fattori legati alla persona, fattori legati al farmaco, fattori legati all’interazione medico-paziente. I focus group sono stati videoregistrati e trascritti manualmente.
Nei tre focus group, non sono state osservate sostanziali differenze tra i fattori che influenzano l’aderenza se non in termini di importanza delle barriere. I fattori che vengono riportati come maggiormente coinvolti nell’aderenza sono il tono dell’umore, problematiche legate alle funzioni cognitive, l’organizzazione della quotidianità, la relazione medico paziente, il supporto socio-familiare, le credenze sui farmaci, la polifarmacoterapia e la comprensione delle indicazioni terapeutiche.
I risultati mostrano concordanza tra medici e pazienti, e tra pazienti provenienti da contesti diversi, rispetto ai fattori che limitano l’aderenza, mostrando la solidità di tali fattori nel vissuto degli uni e degli altri. Tali dati verranno utilizzati per creare supporti tecnologici personalizzati per aumentare l’aderenza terapeutica nei pazienti ipertesi.
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